Gianni Zanotti, 76 anni
Clicca sul bottone e vedrai il cortometraggio “É l’alzheimer, bellezza!” che lo vede protagonista
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha attribuito un bel riconoscimento all’Alzheimer Fest nel 2021, nominando il suo presidente-disorganizzatore Michele Farina “Ufficiale dell’Ordine ‘Al merito della Repubblica Italiana’”, per il “generoso e appassionato impegno a favore della tutela della dignità e dei diritti dei malati di Alzheimer”. Si tratta naturalmente di un “premio” collettivo, da condividere con tutti coloro che hanno contribuito e partecipato all’Alzheimer Fest nel corso degli anni. Ed è anche fonte di grande incoraggiamento, per continuare il cammino con gioia e senso di responsabilità.
“La possibilità di incontrarsi, emozionarsi, non sentirsi isolati. Magari distanti, ma presenti (chi non c’è, c’è). La possibilità di essere sé stessi.
Non è mica facile, non è affatto scontato, quando si vive sotto il cielo della demenza. E’ questa la bellezza dell’Alzheimer Fest?”.
C’erano queste parole, nell’apertura del programma di cinque anni fa. Ci piace ricordarle, sottoscriverle e rilanciarle nella presentazione di oggi. Il cielo è lo stesso, con tante nuvole, perché la demenza è una cappa cupa che spesso toglie respiro alle persone, alle famiglie e a chi se ne prende cura. Una cappa che l’esperienza della pandemia ha reso se possibile più asfissiante. Non ci siamo mai sentiti così deboli eppure così ostinati, tanto soli quanto cocciutamente insieme. L’Alzheimer Fest è più che mai uno spazio pubblico dove continuare a “incontrarsi, emozionarsi, non sentirsi isolati”.
Cinque anni di vita sono un piccolo traguardo e una grande responsabilità.
Abbiamo una storia da raccontare, e un bagaglio di ricordi bellissimi, ma sentiamo soprattutto quella che Martin Luther King chiamava “l’appassionata urgenza di adesso”. Voler restare abbarbicati al presente, interrogarsi su ciò che possiamo fare qui e ora per migliorare le cose, è un proposito che abbraccia il passato e il futuro, le radici e i germogli, i doveri della collettività e i sogni di tutti. Significa collegare i pezzi sparsi, cucire insieme le pezze della solidarietà, affinché ogni persona possa
cambiare continuando a essere sé stessa, non importa quanto fragile e sfilacciata.
Qualche mese fa un fotografo amico del Fest, Alessandro Scotti, dopo aver incontrato per la prima volta delle persone con demenza, con parole che sprizzavano gioia e ammirazione così parlava di loro: “Sono inimitabili!”.
Parole e persone che diventano vessillo dell’edizione 2021. La nostra forza: essere fragili, inimitabili. E se la demenza non cancella i tesori nascosti dentro ciascuno di noi, per non sfociare in solitudine le unicità dei singoli vanno cucite insieme facendosi tessuto comune. “L’Alzheimer Fest è come l’Oktober Fest – osavamo dire cinque anni fa – con meno birra e più abbracci”. In un tempo in cui abbracciarsi (cucirsi addosso) è diventato così complicato, vogliamo comunque trovare il modo di farlo, anche solo con il cuore, in sicurezza. Insieme possiamo intrecciare il filo dei giorni con l’ordito della dignità: un tessuto un po’ rattoppato, ma resistente. Protettivo, ma leggero. Come tessere le trame di un canto.
Perché siamo esseri speciali, vero Battiato?, e ci prenderemo cura l’uno dell’altro. Così che quella cappa cupa si trasformi magari non sempre, ma il più possibile in un manto-cielo. Magnifico, fragile, inimitabile.
E allora buona tessitura, buona festa a tutti! E grazie mille alle tantissime
persone che rendono vero e concreto il sogno dell’Alzheimer Fest.
Michele Farina
Marco Trabucchi
È la possibilità di incontrarsi, essere se stessi, non sentirsi soli nelle difficoltà: perché l’alzheimer e le altre forme di demenza non tolgono di mezzo la vita. Una festa di cose belle: musica, arte, teatro, tante attività e dolce far niente.
Si incontrano le persone, le famiglie, gli artisti. Anche gli operatori e i medici (per una volta) senza camici, pronti ad ascoltare e a mettere a disposizione competenze e conoscenze a chi ne ha bisogno.
Tutti protagonisti: chi porta un’esperienza, chi canta, chi vuole vedersi un film o uno spettacolo. Chi ha voglia di ballare da fermo. Chi fa attività fisica in piedi o in carrozzina. Si mangia, si beve. Si sta insieme.
Una festa per cuori feriti e vite da rifiorire.
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