Giovedì 12 settembre, giorno -1: il Fest prima del Fest

 

foto alzheimer fest

 

Gianna Coletti inaugura Alzheimer Fest 2019 con il suo Mamma a Carico, mia figlia ha novant’anni presentato sotto il tendone del Circo Zoé.

Grazie agli Zoe-artisti per l’indispensabile aiuto.

 

 

 

Venerdì 13 settembre, giorno 1:
Chi non c’è, c’è già.

 

Circo Zoé, aspettando Naufragata, foto Marco Introini

 

 

foto Anna Roberto

 

Invitati giù dal pulmino! foto Simone Biavati

 

L’apertura: La cura è un mantello leggero
Danza sotto il cielo a cura di Arteva e le Compagnie Malviste
foto Simone Biavati

 

foto Ernesto Miramondi

 

foto Simone Biavati

 

…con il corteo dei Bandaradàn e delle voci d’Argento si accompagna lo scultore Felice Tagliaferri a posare il suo dono ad Alzheimer Fest, la scultura Homo Alzheimerianus

 

foto Alzheimer Fest

 

Il meraviglioso Coro di Bozzolo…

 

…e le stupende Voci d’argento. foto Pietro Fanti

 

Il Mare in città… foto Marco Introini

 

…è un trionfo di idee e colori a cura di AbiBrAt. foto Simone Biavati

 

Michele Farina e Giuseppe Frangi di Casa Testori: arte, lumache e lentezza. foto Pietro Fanti

 

 

 

 

Felicità. foto Anna Roberto

 

Felicità: Armando e Agostino, i fotografi del Fest.foto ISRAA

 

Marcello Chiarenza e Marco Muzzolon al lavoro per il Vascello dell’Aria
foto Ernesto Miramondi e Alzheimer Fest

 

 

La tenda dei Medici senza Camici (e di molto altro) foto Marco Introini

 

…per esempio dei cori: le Voci d’argento e i SonoraMente cantano insieme.

 

Giusto, signora: applausifoto Pietro Fanti

 

 

…arrivano anche i Bandaradàn foto Pietro Fanti

 

…mentre alle stazioni musicali suonano i giovani musicisti dell’Associazione musicale Francesco Manzato (alla chitarra Attilio Pisarri) foto Alzheimer Fest

 

Il labirinto di Arteva è pronto, per chi vuole perdersi senza paura foto Guido Morgavi

 

 

I manifesti del Partito A cominciano a invadere il Fest foto Luca Chisté

 

 

il Partito A cerca candidati: Barbara e Marisa ci mettono la faccia. E anche Maria, Olga e Corrado.

 

Apre la boutique Tutto per un bacio: un vestito nuovo al prezzo di un bacio…o anche due.
foto Michela Mariani

 

 

L’Orto dei Bei Disastri è curato da appassionati orticoltori. Il raccolto è un incanto
foto Michela Mariani

 

Non si sta con le mani in mano…  

 

…e ci si porta a casa un po’ di verde foto Pietro Fanti

 

Intanto, sotto la tenda rossa dei Curacari, Valerio Onida parla di Costituzione e dignità.
Mica bruscolini.  foto Pietro Fanti

 

 

 

Mentre alla casetta dei ricordi ritrovati si ascolta l’opera sonora di Miscele d’Aria (con gli occhi sulla mostra Nove Mesi di Daniela Perego, le foto-ricordo da staccare e portare a casa
foto Michela Mariani, Luisa Moser

 

 

Che trio: Gianna Coletti, Claudio Sabelli Fioretti, Ascanio Celestini  foto Pietro Fanti

 

 

Io ti ho già visto: le Voci d’Argento a zonzo foto Pietro Fanti

 

Cose mai viste: la libreria su ruote, a cura del Treno di Bogotà foto Luisa Moser

 

E mentre il coro di Bozzolo improvvisa durante una pausa… foto Michela Mariani

 

 

al Mare in Città, il Giardino sonoro di ReMida fa suonare i più piccoli nelle tane dei ricordi foto Anna Roberto e Michela Mariani

 

Sotto la tenda delle leccornie: Ti mangio con gli occhi, con Cristina Giacomelli (leccornia umana), Gino Bortoletto e Lorenzo Canella  foto Pietro Fanti

 

 

 

 

La tenda rossa dei CuraCari accoglie Famiglie Circolari, con Milena Zucca, Michela Rigon
e Manuela Berardinelli foto Pietro Fanti

 

 

I Musei che abbracciano l’alzheimer, fuori al sole, propongono percorsi sensoriali
foto Luisa Moser

 

 

 

In mezzo alle sue fotografie, Luca Chisté ruba un abbraccio
foto Ernesto Miramondi

 

Ed ecco il risultato foto Luca Chisté

 

Nel viale del Cibo della memoria, i food truck di Slow Food fanno bontà per tutti i palati
foto Anna Roberto

 

E i Bandaradàn suonano fino al tramonto:
Corrado Calcagno (tromba), Anastasija Yeromenko (voce), Sergio Pejsachowicz  (fisarmonica), Gabriele Cappello (contrabbasso), Federico Griso (percussioni)  foto Pietro Fanti

Domani è un altro giorno.

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